Convegno sulla realizzazione del bicigrill
Sull'argomento era intervenuto anche Impegno Civico spiegando come seppur l'idea di un bicigrill fosse giusta, il posto individuato non è idoneo:
«Nutriamo perಠperplessità sulla scelta del luogo e su alcune caratteristiche del progetto che è stato proposto, per quanto a nostra conoscenza: intacca un luogo già molto frequentato e caratteristico; è inacessibile alle auto se non attraverso zone che ora sono a basso traffico (il gestore privato del bicigrill sarà disponibile a lasciarlo così?); l'eventuale accesso delle auto andrebbe ad intaccare il sistema pedonale stesso (e quindi vi è la nostra contrarietà al riaprire l'accesso e la sosta alle auto); non dispone di un vero e proprio parcheggio scambiatore, per le auto con bici al seguito; la struttura proposta ci sembra troppo grande ed impattante; infatti, anche se lo spazio sembra ampio, già adesso in alcune occasioni (vedi festa "de le Boche") risulta appena sufficiente;
Come conseguenza dei dubbi illustrati, preferiamo come bicigrill, il restauro della casa Bombardà , scelta supportata anche questi altri motivi: c'è già (o c'era) un contributo della Regione di 60.000 euro; si puಠrestaurare un edificio storico molto importante, conosciuto e caro ai lupatotini (ci sembra il restauro della torre dell'acquedotto sia stato un successo); il luogo ci sembra pi๠adatto perchè decentrato e avvicinabile anche dalle auto, per permettere l'accesso intermodale senza intaccare la ciclabilità e pedonalità del percorso stesso (da via Pontoncello); con l'auspicio che venga realizzato il progetto di ciclopedonale lungo il canale raccoglitore, la casa Bombardà sarebbe proprio al crocevia di due importanti percorsi ciclopedonali: l'argine dell'Adige e il percorso delle Risorgive; sarebbe molto vicino al ponte ciclopedonale che dovrebbe realizzare Enel Green Power sulla diga; fornirebbe un buon servizio e punto di appoggio anche per le visite del Parco di Pontoncello; sarebbe facilmente raggiungibile anche da altre zone quali Pontoncello, Santa Maria di Zevio, Campagnola e Raldon; creerebbe un nuovo "luogo", lasciando al Porto le funzioni attuali, già di successo e molto equilibrate, alle quali si è arrivati non senza difficoltà (ricordiamo il divieto di accesso alle auto per la domenica e l'esperimento abbandonato dei barbecue)».