AL VIA IL GESTORE SOCIALE ALLA CASA ALBERGO

Da qualche settimana è iniziata l’attività del ‘gestore sociale’ all’interno della Casa Albergo di via Cellini, adibita ad appartamenti per anziani autosufficienti e ad housing sociale, così come previsto dal nuovo Regolamento per la gestione degli appartamenti del complesso comunale.

Ad aggiudicarsi il servizio a seguito di apposita procedura, per la durata di un anno più uno di eventuale rinnovo, è stata la Fondazione Pia opera Ciccarelli, con sede in San Giovanni Lupatoto.

Il Capitolato Speciale d'Appalto, prevede che il servizio abbia per oggetto l’accompagnamento sociale degli abitanti della Casa Albergo con l’obiettivo dello sviluppo di comunità dell’abitare e quindi di promozione della coesione di vicinato e della valorizzazione degli inquilini. Il Gestore Sociale realizzerà, in coordinamento con i servizi sociali, azioni di governance della comunità residenziale, con la creazione di contesti socializzanti, con la stimolazione di dialoghi tra i residenti anziani della comunità e tra questi con gli altri adulti/famiglie neo-residenti, presupposti fondamentali per un social-housing, nonché agevola il rispetto delle regole di normale convivenza, promuove e rafforza l’uso degli ampi spazi ad uso collettivo esistenti all’interno della struttura di proprietà comunale, con momenti ricreativo-culturali e servizi dedicati, moltiplicatori di contesti relazionali inclusivi, oltre che per i residenti (siano anziani o di housing-sociale), anche per il quartiere, favorendo forme innovative di servizi di prossimità e di un rafforzamento comunitario.

Il progetto gestionale presentato dalla Fondazione Pia Opera Ciccarelli prevede la presenza di un Coordinatore e soprattutto di un Operatore, che avvieranno un percorso condiviso di partecipazione attiva che coinvolga direttamente i beneficiari diretti non solo come destinatari di interventi, ma anche in qualità di proponenti, affidando loro un ruolo decisionale riguardante le scelte legate al proprio progetto di vita presente e futura. Inoltre, in collaborazione con il Comune, sarà predisposto un programma delle attività settimanali a partire dai bisogni emergenti, con la condivisione della metodologia operativa e la partecipazione delle numerose realtà territoriali.

Tra queste attività rientrano ad esempio: la preparazione e l’organizzazione di festività; la promozione di iniziative ed eventi culturali su tematiche di interesse generale in orario pomeridiano/serale, aperti anche alla comunità del territorio; varie attività, come ad esempio: gioco della tombola, tornei di carte e ginnastica dolce, al fine di favorire la socializzazione tra le persone anziane, contrastarne l’isolamento e la solitudine; la promozione di interventi di facilitazione, sostegno e supporto nelle attività di vita quotidiana (ad esempio, cura della casa, utilizzo di piccoli e grandi elettrodomestici, preparazione dei pasti, disbrigo di commissioni e collegamento con i servizi territoriali). Inoltre è prevista la partecipazione ad attività organizzate dal Comune, dai gruppi di volontariato e dalle realtà associative del paese, ricordando che sono stati assegnati ad una associazione due appartamenti per la sperimentazione della vita indipendente di persone con disabilità.

L’avvio dell’attività del gestore sociale rappresenta un altro tassello nella riqualificazione della Casa Albergo – spiega l’assessore al sociale Maurizio Simonato – che si affianca, oltre alle opere murarie, all’introduzione, grazie al nuovo Regolamento, di forme di cohousing sociale e della progettualità di vita autonoma con una associazione di persone disabili.

Siamo sicuri che la Fondazione Pia Opera, avendo già delle esperienze simili, riuscirà a creare quel reticolo di rapporti di qualità che sono fondamentali per una buona convivenza e per innalzare la qualità della vita dei residenti nella Casa Albergo”.

“L’intuizione che muove questa esperienza è che la valorizzazione delle risorse delle persone, delle famiglie e del territorio, in una prospettiva di welfare di comunità, possa ridurre le fragilità e aumentare il benessere del singolo e della comunità locale – spiega mons. Cristiano Falchetto, presidente della Fondazione Pia Opera Ciccarelli Onlus –. L’innovatività del progetto è rilevabile dalla creazione di un contesto facilitante di relazioni, scambi e supporti sociali nel quale è possibile sperimentare il senso di comunità e di appartenenza ad un Noi, uno stile abitativo volto alla solidarietà e sussidiarietà”.