Intervista a Federico Vantini

Federico Vantini, sindaco dal 2012 al 2015, sostenuto da Partito Democratico e Lista Vantini. Architetto, classe 1978, residente a San Giovanni Lupatoto, candidato alle elezioni Europee nel 2014, membro della direzione nazionale dle PD.

Com'è nata la sua candidatura?
La mia candidatura è stata proposta come naturale conseguenza dell'interruzione del precedente mandato, causata dalle dimissioni di alcuni consiglieri comunali. àˆ stata ovviamente valutata e ratificata all'interno del Partito Democratico lupatotino, che ringrazio per la fiducia.

Qual'è la sua visione della nostra città ?
La mia visione e quella delle pe rsone che mi sostengono, è tutto sommato semplice nel suo concetto. Il nostro territorio si caratterizza per tre grandi aree che danno ciascuna una diversa identità  alla comunità : a.la zona produttiva a nord del Canale Milani, che ha fatto crescere e conoscere San Giovanni Lupatoto nel mondo con le sue aziende tra cui vi sono vere e proprie eccellenze; b.la zona residenziale del capoluogo e delle frazioni, ambito dove ritengo si debbano sviluppare le funzioni sociali e culturali dei lupatotini; c.la zona ambientale costituita sostanzialmente dal polmone verde del Parco dell'Adige, dove credo sia giusto valorizzare il contatto con la natura, ma anche una vocazione al turismo e al cicloturismo che caratterizzi il nostro comune, dandogli un'identità  anche da questo punto di vista.

Quali sono i principali punti programmatici?
Il programma amministrativo in realtà  è una riproposizione del precedente impegno, prematuramente interrotto da chi oggi si presenta
per offrire la stessa proposta. A quel programma, in parte già  realizzato, vengono aggiunte altre proposte che si possono riassumere nei grandi capitoli delle opere pubbliche, della mobilità  e vivibilità  sostenibile, dell'ambiente, della sicurezza, del sociale dello sport e della cultura, per puntare ad una città  a misura di bambino, di disabile, di anziano…insomma una città  a misura d'uomo! Tra le principali opere cito il Polo Scolastico che ospiterà  una scuola dell'infanzia e gli studenti della scuola Pindemonte. Progetto già  pronto per essere affidato, ma interrotto dalle dimissioni di cui tutti purtroppo paghiamo lo scotto, compresa la perdita dei finanziamenti già  individuati.
La ex scuola Pindemonte diventerà  la nuova biblioteca e centro culturale degno di una comunità  di 25'000 abitanti, oltre che sede per le associazioni. Al Parco dell'Adige nascerà  un Bicigrill che oltre a rendere pi๠sicuro il parco stesso, garantirà  servizi ai ciclisti e soprattutto ai ciclo-turisti che arriveranno anche grazie al completamento della pista ciclabile delle Risorgive, già  finanziata dalla Regione. Punteremo alla riorganizzazione della piazza di Raldon e al completamento delle piste ciclabili che collegheranno la frazione con tutto il resto del capoluogo; a Raldon si vuole inoltre recuperare ad uso pubblico l'edificio delle ex scuole Aleardi. Ci sarà  infine la creazione del "Dopo di noi" per l'inserimento di persone con disabilità  e per ultimo ma non meno importante, si punterà  all'estensione della banda larga a tutto il territorio, per l'uso domestico.

Come sta affrontando questa campagna elettorale?

La campagna elettorale è sempre un momento stimolante, che ti costringe a misurarti con i competitori sui vari temi, per dare risposte ai cittadini. Il mio modo di pensare perಠmi porta a ragionare per il futuro e non a concentrarmi solo sulle necessità  di porre qualche toppa qua e là  senza una visione complessiva. Mi appassiona quindi immaginare la mia città  nel futuro, cercare di darle una identità  forte, per la quale i lupatotini possano andare fieri di vivere qui, senza aver nulla da invidiare ad altri comuni o a Verona. Ecco perchà© è prezioso il confronto con i miei sostenitori e con i cittadini in generale, anche quelli critici, proprio per cercare di raccogliere stimoli e sensazioni utili a proporre un programma serio, concreto e che ci porti a fare qualche scalino in pi๠di quella rampa che conduce alla città  modello che immagino. Avrei desiderato essere giudicato a fine mandato, per quello
che ho fatto e per come l'ho fatto, ma un gruppo di consiglieri ha deciso di interrompere anzitempo questa esperienza, creando grandi disagi e perdite economiche consistenti a danno dei lupatotini. Io ci voglio riprovare con decisione e passione. Se e quando gli elettori decideranno che è il turno di qualcun altro, tornerಠa fare il mio mestiere di architetto. Ma fino ad allora, voglio provare a rendere migliore la mia città  e per questo mi sto dedicando anima e corpo per il bene di tutti i concittadini, nessuno escluso!