Taietta: salvaguardare l'integrazione sociosanitaria

La nuova organizzazione dei distretti sociosanitari sta già  dimostrando le proprie contraddizioni. Durante l'ultima conferenza dei sindaci,  il comune di Velo Veronese ha chiesto e ottenuto di passare al distretto nr 1, abbandonando quindi l'aggregazione dei comuni del distretto 2, di cui fa parte San Giovanni Lupatoto, assieme ai comuni dell'est veronese.

Come sappiamo, il territorio lupatotino è stato riaggregato con l'est veronese, con una collocazione geografica non certo comoda per il nostro centro. Distanti da Verona, marginali nel ruolo (capofila ne è San Bonifacio), con il timore di vedere in futuro una perdita di servizi per il territorio. Questa estate, di fronte ad un articolo del giornale "L'Arena" allarmato su una possibile chiusura del distretto, ho deciso di promuovere una raccolta firme, con ben 1.000 sottoscrizioni, chiedendo che i servizi per i lupatotini non vengano intaccati. Questa richiesta è naturalmente ancora valida.

Di recente, i comuni di Castel d'Azzano e Buttapietra, hanno sollevato preoccupazioni sulla programmazione dei posti letto per gli anziani, e sono sempre pi๠numerosi gli amministratori locali che sollevano critiche per questa riorganizzazione dei distretti. Siamo proprio sicuri che "tutto rimarrà  com'è", come comunicano i vertici dell'Ulss? Perchà© i sindaci sono così preoccupati?

La riforma della sanità  non deve comportare la demolizione dell'integrazione sociosanitaria!

Questi i posti letto ospedalieri che il direttore generale e il direttore sanitario dovrebbero gestire:

ulss scaligera: ulss 20,  posti letto 408; pi๠ulss 21 pl 419; pi๠ulss 22 pl 350       tot pl 1176

Ogni direttore generale "provinciale"  dovrebbe gestire questo  trasferimento economico:

Ulss scaligera 1Mld 722milioni di euro.

Ogni direttore generale provinciale sarebbe a capo di migliaiadi operatori sanitari.

Il PDL 23  trasforma le ulss attuali in distretti prevedendo l'esecutivo dei sindaci quale organo rappresentativo, formato dai presidenti delle attuali conferenze. Nulla si dice sul futuro e sulle competenze delle attuali conferenze dei sindaci.

La nuova proposta sopprime il direttore del sociale sostituendolo semplicemente con il direttore sanitario e prevedendo la pi๠blanda figura di "coordinatore" del sociale! Questa scelta rischia di comportare gravi conseguenze all'integrazione socio sanitaria.

Il Direttore del Sociale nella regione Veneto, che ha scelto il modello delle Ulss - doppia s - sociosanitaria, è il punto di riferimento per i sindaci nella stesura degli obbiettivi del Piano di zona, del piano domiciliarità , del piano disabilità , del piano minori, del piano infanzia adolescenza famiglia, del piano dipendenze…

L'attuale direttore del Sociale è in contatto quotidiano con i sindaci e con le comunità  locali, con l'associazionismo, il volontariato, il variegato  e strutturato mondo della cooperazione e delle imprese sociali, per monitorare il fabbisogno e attivare tempestivamente risposte erogate con servizi innovativi e secondo il principio della sussidiarietà .

Il Pdl 23 cambia la struttura del nuovo Piano socio sanitario che prevede il potenziamento dei servizi sociosanitari del territorio! Il nuovo PSSR  ha  infatti  attivato le schede territoriali per realizzare nuovi i posti letto in strutture intermedie collocate in ogni ulss! Sono previsti posti letto aggiuntivi come ospedale di comunità , come Unità  riabilitativeterritoriali (urt), come hospice e altre strutture intermedie. Così come sono previste le nuove Medicine di gruppo Integrate. Questa programmazione non si è concretizzata se non in minima parte ed è forte la preoccupazione che il percorso del pdl 23 interrompa lo sviluppo dei servizi socio sanitari territoriali, fondamentali per prendersi carico della cronicità .

Il pdl 23 inoltre elimina il parere dei Comuni di fronte alle modifiche dei perimetri delle ulss, cancellando il comma 3   dell'art.9    legge 56 del 94!

Per questi motivi, di fronte alla proposta di legge 23, vi è quindi un atteggiamento di forte e seria preoccupazione per le conseguenze che ricadrebbero nei territori soprattutto a scapito dei servizi caratterizzati dall'integrazione socio sanitaria.

Chiediamo perciಠche il Commissario Tortorella avanzi alla Regione Veneto l'invito di procedere nella riforma annunciata solo di fronte ad approfonditi studi ed analisi di impatto e di fattibilità , che comprendano analisi di costi e benefici, ed anche l'analisi dei flussi di mobilità  nonchà© la configurazione dei nuovi atti aziendali, delle schede ospedaliere e territoriali.

Di rivedere la soppressione del direttore del sociale e soprattutto, se verrà  confermata la riduzione delle Ulss, di attivare adeguati contrappesi per rappresentare il territorio e in particolare il ruolo della conferenza dei sindaci e degli enti locali, in modo tale da salvaguardare l'integrazione sociosanitaria.

Marco Taietta