Con i lupatotini de-Ze-de "Casanova da Venezia, sempre in viaggio"

Venerdì 2 luglio scorso, l'ass. de - Ze - de ha presentato "Casanova da Venezia, sempre in viaggio" al Cortile di  Villa Bottagisio di Villafranca, setting assolutamente adatto ad ospitare la pièce scritta da  Andrea De Manincor con l'apporto della ricerca storica di Francesca Zerman.

Come tutte le altre produzioni di de - Ze - de, la regia è di Andrea De Manincor e Barbara de' Nucci che firma anche le coreografie.

Inserito all'interno della rassegna "Farsatirando 2010", il "Casanova" presentato per l'occasione si è dotato di una veste nuova: il personaggio del narratore musicista, precedentemente interpretato da Sandro Avesani, è stato sdoppiato ed affidato a Stefano Zanelli nel ruolo del narratore e al sassofonista Luca Donini nel ruolo del musicista.

Stefano Zanelli è un giovane allievo dell'ultimo anno della Scuola Professionale di Formazione dell'Attore "Alessandra Galante Garrone" di Bologna. Ha frequentato la Scuola del Teatro Stabile di Verona sotto la guida di Andrea De Manincor fino al 2008. Ha lavorato come protagonista giovane nell'allestimento di "Margherita di Antiochia" per la regia di Jana Balkan a Roma, nel 2009, con la produzione del Teatro Scientifico di Verona.

Stefano Zanelli ha affrontato il lavoro con curiosità , sensibilità  e serietà  che dovrebbero essere proprie di chi si accinge a fare dell'attore una professione.

La sua presenza scenica ed il suo timbro vocale ben hanno calzato con la figura del narratore "fantasma" che accompagna Casanova (Andrea de Manincor) nel racconto del suo " viaggio nei luoghi delle donne", lungo, comicamente periglioso soprattutto perchà© intrapreso negli anni della maturità , anni in cui libertino Giovanni cerca disperatamente il ritorno definitivo nella natia Venezia.

Come si è detto, mentre il ruolo di tutte le donne incontrate in  questo viaggio quasi onirico, sul filo dell'assurdo è stato sempre interpretato da Rossella Spedale, a Villafranca si è vista la partecipazione straordinaria di Luca Donini che ha portato in scena un sax, uno strumento non filologico, non settecentesco, ma che il grande musicista ha fatto risuonare staccando la storia  dal palco, dandole il rilievo "assoluto" di cui aveva bisogno. Donini svolge un'intensa  attività  concertistica e discografica in tutta Europa, in qualità  di sassofonista, compositore, direttore, collaborando con alcuni tra i pi๠importanti musicisti ed artisti americani ed europei tra i quali Tony Scott, Franco D'Andrea, Henry Threadgil, Paolo Fresu,  Enrico Rava, Tullio De Piscopo, Hosè MariaLeon, Merce Cunningham e  Andrè De La Roche. Ha inoltre partecipato pi๠volte al Festival del Cinema di Venezia e nell'ambito della musica classica e contemporanea ha collaborato con vari enti teatrali ed orchestre italiane, tra cui  il  Teatro "La  Fenice " di Venezia, il Teatro "Giuseppe Verdi" di Trieste e l'Orchestra del "Festival di Musica Contemporanea" di Trento.

Di grande stimolo, certo, è stata l'esperienza di lavorare con un artista di questo calibro per tutti i protagonisti della pièce ma certo da considerarsi ancor pi๠importante l'opportunità  offerta ad Elena De Angeli e Linda Schifitto, giovani allieve di Studio Danza Artescena  diretto da Barbara de' Nucci e interpreti, rispettivamente, del ruolo di Casanova bambino e della ballerina sposa.

        

Marco Ferri