Parte il progetto "Qui non si butta via niente"

Il cibo non consumato nelle mense scolastiche non viene gettato via, ma si recupera. àˆ questo l'obiettivo del progetto "Qui non si butta via niente", voluto dal Comune di San Giovanni Lupatoto per ridurre gli sprechi alimentari nelle scuole.

«Il nome di questa iniziativa ricalca ciಠche ci hanno sempre detto le nostre nonne, che praticavano la cultura del risparmio: il cibo non si butta via - sottolinea il sindaco Federico Vantini -. La lotta agli sprechi alimentari e la promozione di un circolo virtuoso nella gestione del cibo, fin dall'infanzia, rappresenta anche un messaggio di solidarietà  verso le persone in stato di bisogno: un segnale di attenzione che va oltre l'urgenza della crisi economica».

«Siamo orgogliosi di questo progetto, di cui si parla da anni e che ora concretizziamo - aggiunge il vicesindaco e assessore all'istruzione Daniele Turella -. Da un lato perchà© con il cibo recuperato si aiutano le famiglie e le persone che hanno difficoltà  ad avere qualcosa da mangiare; dall'altro perchà© si lancia un messaggio morale ai nostri ragazzi: il cibo non va sprecato. Inoltre, il tutto viene realizzato a costo zero per le casse comunali. Per sensibilizzare ancora di pi๠gli alunni apporremo una copia del logo in tutte le mense scolastiche lupatotine».

Grazie alla convenzione siglata oggi tra Euroristorazione srl (a cui il Comune ha affidato il servizio di ristorazione scolastica) e associazione Betania onlus, il cibo non utilizzato nelle mense verrà  destinato a persone e famiglie in stato di bisogno. Il progetto partirà  in via sperimentale da marzo, in tre scuole primarie dell'Istituto comprensivo 1 (Ceroni e Cangrande) e dell'Istituto comprensivo 2 (Cesari), per poi essere esteso progressivamente a tutte le altre scuole.

Â«àˆ il primo accordo di questo tipo che facciamo nella provincia di Verona, grazie alla sinergia fra amministrazione comunale e le onlus che mettono a disposizione mezzi e forze per eseguire il servizio - sottolinea Giorgio Gardin, capo area di Euroristorazione -. Sono circa 1.200 i pasti giornalieri somministrati nelle scuole di San Giovanni Lupatoto, tutti biologici e di alta qualità ; le stime delle rimanenze variano molto, a seconda delle pietanze inserite nei men๠(la stima oscilla da 20 a 100 porzioni al giorno), ma i dati precisi li avremo con il monitoraggio del progetto in questi primi mesi di funzionamento».

I responsabili dell'associazione Betania preleveranno dai tre plessi scolastici coinvolti il cibo, trasportandolo con cassette termiche, e lo utilizzeranno per fornire piatti caldi il giorno stesso, dopo poche ore dalla preparazione. La onlus Betania ha sede a Bosco di Zevio e ha anche una struttura in via Ca' Nova Zampieri, a San Giovanni Lupatoto, dove aiuta 8 famiglie. «Ogni giorno forniamo pasti caldi a decine di famiglie che vengono a chiederci aiuto - riferisce la vicepresidente Luisa Baldo -; da noi i pasti pomeridiani vengono distribuiti dalle 15 alle 18 e c'è sempre una fila di persone che aspetta di poter accedere agli alimenti».

Un ulteriore aspetto del progetto, invece, è già  stato attivato da alcune settimane in tutte le 8 strutture scolastiche lupatotine e prevede il recupero degli avanzi lasciati dai bambini nei piatti. Grazie a una convenzione stipulata fra Euroristorazione e l'associazione di volontariato San Francesco, le rimanenze della refezione scolastica vengono suddivise fra carne, pesce e verdura (ciascuna scuola è dotata di sei appositi contenitori) e destinate agli animali abbandonati, ospiti del rifugio che si trova a Villafontana di Oppeano. «Per noi questo rifornimento rappresenta un grande aiuto: abbiamo oltre 160 cani e 26 Comuni sono convenzionati con la nostra struttura - sottolinea Silva Soave, responsabile dell'associazione di volontariato San Francesco -; utilizzando gli avanzi delle mense scolastiche, risparmiamo quasi 40 chilogrammi di crocchette ogni giorno».

Le dirigenti degli istituti comprensivi lupatotini hanno sposato subito l'iniziativa. «Si tratta di un progetto altamente educativo per i ragazzi e per le loro famiglie - dicono Rosanna Negrini, dirigente dell'IC1 (da cui è partita l'idea, grazie alla vicepreside Cristina Turella) ed Erica Baldelli, dirigente dell'IC2 -. Non si puಠaccettare lo spreco del cibo e questa iniziativa ha una valenza formativa molto importante per la scuola».