Nella baita Alpini lo spettacolo "Un s-cià²po e 'na bicicleta"

La Storia e le storie si intrecceranno giovedì 7 novembre alle ore 20.30 nella baita degli alpini, in via Monte Pastello 13/A, per lo spettacolo gratuito "Un s-cià²po e 'na bicicleta". Un racconto teatrale di e con Marco Pomari, accompagnato alla chitarra da Davide Florio, al violino da Cecilia Zanchetta, alle percussioni da Alessandro Romagnoli, con la voce di Piero Facci.

«La baita degli alpini apre le porte al teatro, con un originale evento sul tema della seconda guerra mondiale - dice l'assessore alla cultura Marco Taietta, che ha concesso il patrocinio all'iniziativa -. Abbiamo avuto modo di apprezzare questo spettacolo durante il SangiಠArtfestival ed ora gli alpini lo ripropongono alla popolazione».


Lo spettacolo, a entrata libera, è una narrazione teatrale dai toni leggeri, ricca di avventure, testimonianze e musica. I due fronti della guerra - quello a casa e quello in battaglia, durante la ritirata di Russia - sono raccontati attraverso aneddoti capaci di far sorridere e di smorzare la drammaticità  di quei momenti.


«Ho ricostruito la storia di mio nonno, Ucillo Pomari (uno degli ultimi alpini reduci dalla ritirata dal Don, ndr), e della zia Mina, donna coraggiosa che riuscì a salvare il fratello prima che fosse deportato - spiega l'autore Marco Pomari -. Due filoni uniti nello stesso racconto, perchà© di storie così, durante la guerra, ce ne sono state tante: ora, a settant'anni di distanza, possiamo raccontarle sorridendo, senza mai abbandonare quella nota amara per tutto ciಠche è stato perso e con il rispetto verso chi, resistendo, ha perso la vita».

«Coloro che hanno fatto la ritirata di Russia, così come quelli che hanno vissuto la guerra a casa propria, non sono stati degli eroi, ma persone normali che hanno compiuto il proprio dovere - sottolinea Giampietro Ciocchetta, capogruppo degli alpini lupatotini -. Questo spettacolo, che viene allestito proprio poco tempo dopo la scomparsa di Tolmino Baroni, uno degli ultimi reduci del fronte russo, ci aiuterà  a non dimenticare quanto è successo».