Scontro sulle modifiche allo Statuto Comunale


Il giorno 8 luglio 2013 il consiglio comunale di San Giovanni Lupatoto ha discusso definitivamente le modifiche proposte dalla maggioranza allo Statuto Comunale. Si è trattato della terza discussione in consiglio perchà© la procedura prevede che la modifica dello Statuto avvenga con l'approvazione da parte della maggioranza qualificata (2/3 di tutti i Consiglieri). In caso contrario la proposta di modifica puಠessere ripresentata non prima di 10 giorni dall'ultima votazione. Se alla seconda votazione ancora non si raggiunge la maggioranza prevista, ma viene votata con maggioranza assoluta è possibile dopo ulteriori 10 giorni riproporla ed approvarla con i soli voti della maggioranza.

La proposta di modifica dello Statuto della maggioranza prevede, tra le altre, la riduzione dei tempi di convocazione del Consiglio tenendo in considerazione anche i giorni festivi come utili per il conteggio dei termini (da 5 giorni interi, liberi e feriali a 5 giorni interi e liberi), la modifica  della composizione della giunta, che dovrà  rispettare il rapporto tra generi come dettato dalla legge sulle pari opportunità , l'ampliamento della possibilità  di intervento del Sindaco in consiglio comunale, la modifica per le convocazioni di Consigli comunali e Commissioni che possono avvenire anche mezzo e-mail o fax.

Secondo il sindaco Federico Vantini "non vi è alcuna volontà  di imbavagliare l'opposizione. Si tratta di modifiche di piccola entità , quali ad esempio la riduzione di due minuti della dichiarazione di voto (da 5 a 3 minuti), mantenendo fermi tutti gli altri tempi d'intervento, passando così da 25 minuti a 23 totali. Anche per quanto riguarda il computo dei 5 giorni per la convocazione del consiglio si tratta di misure che esistono già  in tutti i maggiori comuni della provincia, capoluogo compreso, Addirittura San Bonifacio è passato a 4 giorni. Ritengo questi piccoli aggiustamenti necessari per snellire e svecchiare lo Statuto ed i Regolamenti del nostro Comune, alcuni dei quali fermi a 30 anni fa".

Nella seduta conclusiva dell'iter, appunto quella dell'8 luglio, vi è stato un muro contro muro tra maggioranza e opposizione. In particolare, per quanto riguarda il calcolo dei giorni di convocazione del consiglio ed i poteri del Sindaco, la minoranza ha parlato di tentativo di imbavagliare l'opposizione. Il consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Nuvoloni affermando di avere pacatamente preso atto della volontà  della Giunta di proseguire per la propria strada senza voler ascoltare le ragioni di chi questa modifica la subisce. Spiegando di non essere per niente d'accordo e di non voler nemmeno votare contrario alle modifiche proposte (cosa che nei precedenti 2 Consigli ha portato avanti quasi da solo a causa dell'assenza di parecchi Consiglieri di opposizione) ha dichiarato di non partecipare al voto. Secondo Nuvoloni "l'obiettivo dichiarato è stato quello di dare un segnale di forte dissenso rispetto a questa Amministrazione sorda e cieca alle esigenze di chi vuole onorare al massimo il proprio mandato conferito da quasi il 20% dei Cittadini che hanno espresso la loro preferenza alle ultime elezioni". Il consigliere civico Gianmario Piccoli ha duramente stigmatizzato la proposta di modifica (vedi sotto). Il capogruppo leghista Giuseppe Stoppato ha sottolineato che non sia da parte della maggioranza fornita giustificazione, visto che l'opposizione non ha fatto ostruzionismo. Ha contestato il ruolo del presidente del consiglio Luca Pasini che a suo dire non ha tutelato tutti consiglieri essendo invece schiavo della maggioranza. Il consigliere comunale Remo Taioli si è chiesto quali siano le vere motivazioni di queste proposte, perchà© non ne vede i vantaggi pratici. Ha fatto presente come il ruolo dell'opposizione sia importante anche per la stessa maggioranza. Ha inoltre proposto, visto che l'intento sarebbe snellire le procedure, che anche nel caso della richiesta da parte di 1/5 dei consiglieri, che il consiglio venga convocato nei 5 giorni e non nei venti finora previsti. Anche il consigliere (Civiche e PDL) Attilio Gastaldello si è chisto quali siano le motivazioni delle proposte della maggioranza, che a suo avviso vota in maniera automatica, come 'dei burattini'. Abbiamo assistito poi ad un durconfronto tra il segretario comunale Stefano Sergio ed lo stesso Gastaldello. Infatti il consigliere comunale ha contestato l'affermazione del segretario secondo cui il termine di 20 giorni per la convocazione del consiglio comunale richiesto da 1/5 dei consiglieri fosse testualmente prevista dalla legge 267, in quanto la norma parla di 'termine non superiore a 20 giorni' ('mi dispiace ma ci stava fuorviando') .

Zecchetto ha stigmatizzato le parole di Gastaldello, dicendo di sentirsi offeso, rimandando all'opposizione l'affermazione di comportarsi come burattini. Ha spiegato che la maggioranza fa i preconsigli dove si discute prima cosa votare in consiglio comunale. Secondo il capogruppo Pd Corrado Franceschini la modifica "ci fa allineare con tutti gli altri consigli comunali della provincia, così come spesso non vengono usati tutti i minuti a disposizione'. Anche il consigliere Pd Aldo Marcolongo si è detto offeso per l'epiteto 'burattini', sottolineando come Gastaldello è spesso assente nelle commissioni consiliari dove non ci sono limiti di tempo sui vari temi in dibattito. Anche il capogruppo della Lista Vantini Diego Todeschini, ha parlato di offese e arroganza e di assenza di critica costruttiva.

Le proposte della maggioranza sono state approvate con nove voti a favore e quattro contrari.



VANTINI METTE IL BAVAGLIO ALLA MAGGIORANZA DEI CITTADINI
 
Il sindaco Federico Vantini e la maggioranza a trazione PD vogliono mettere il bavaglio alle forze politiche presenti in consiglio comunale. Soprattutto a quelle di opposizione che, numeri alla mano, rappresentano in realtà  la stragrande maggioranza dei lupatotini (Civica Taioli 12% - Coalizione Zerman 41% - Movimento 5 Stelle 16% - Pdl e civiche 11%).

Con un colpo di mano, e a suon di votazioni di maggioranza, vengono modificati in un sol colpo due importanti articoli del regolamento dei lavori del consiglio:
- l'articolo 37 (avviso di convocazione - consegna termini) prevede che i giorni di consegna del materiale di discussione (ai consiglieri di opposizione passi da 5 giorni feriali, quindi escludendo i festivi, a 5 giorni compresi i festivi.

In pratica mentre la maggioranza ha tutto il tempo per prepararsi, e ricordiamo che ha anche il supporto di dirigenti, consulenti e funzionari comunali e che puಠtrovarsi pi๠volte prima di inserire all'ordine del giorno un argomento,  l'opposizione, con questa modifica unilaterale voluta da Vantini e compagni, di fatto perde un giorno (quello festivo) per reperire le informazioni necessarie per svolgere il proprio ruolo di controllo degli atti amministrativi dell'ente;

- l'articolo 52 (discussione - norme generali) tutela ancor di pi๠il sindaco e la maggioranza ampliando il tempo a loro disposizione nella discussione degli argomenti, mentre all'opposizione toglie di fatto il diritto di replica nella dichiarazione di voto. La modifica voluta dal PD infatti riduce il tempo di replica dei consiglieri di opposizione, prima i minuti a disposizione del consigliere capogruppo erano 5, ora diventano solo 3.

In pratica, enemmeno tanto velatamente, non si vuole pi๠che l'opposizione parli.
Uno dei cavalli di battaglia della propaganda di Vantini in campagna elettorale era stato quello di aumentare la trasparenza, ma con questa imposizione forzata la maggioranza tradisce la parola data ai lupatotini.


Gianmario Piccoli

Civica Lupatotina



I CAPIGRUPPO DI MAGGIORANZA CHIEDONO RISPETTO


Gli insulti che ci sono stati rivolti durante l'ultimo consiglio comunale dell'8 luglio dal consigliere di opposizione Attilio Gastaldello non possono essere tollerati.

Il consigliere è andato ben sopra le righe della normale dialettica di un consiglio comunale, usando frasi offensive. Non ci aspettavamo da lui questa violenza verbale. àˆ andato ben oltre, insultando tutti i consiglieri di maggioranza, appellandoli come burattini manovrati e, cosa ancor pi๠grave, attaccando il ruolo dei consiglieri, dicendoli indegni di governare.

Come capigruppo, a tutela di tutti i consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza, vogliamo condannare fermamente questo atteggiamento. Chiediamo che il confronto in aula sia rispettoso e non scivoli in sterili offese personali rivolte ai propri interlocutori.

Chiediamo quindi al consigliere Gastaldello delle pubbliche scuse per i suoi interventi esternati nell'ultima seduta consiliare, sopra le righe e offensivi. La gravità  del fatto avrebbe gli estremi per spingerci ad un intervento per vie legali. Ci auguriamo che il consigliere voglia stemperare i toni accesi utilizzati, garantendo un maggior rispetto in sede consiliare.


I capigruppo di maggioranza

Corrado Franceschini (Pd)

Diego Todeschini (Lista civica Vantini)

Pietro Zecchetto (La Sinistra)