Emergenza Alzheimer a domicilio: un aiuto concreto

àˆ destinato alle persone che si prendono cura dei familiari con problemi di declino cognitivo e demenze come l'Alzheimer, il progetto regionale "Emergenza Alzheimer a domicilio: un aiuto concreto". Si tratta di un ciclo di tre incontri - il primo introduttivo - in programma a febbraio; un mini-corso formativo promosso dai volontari e dai professionisti dell'associazione Alzheimer Verona, col patrocinio dell'assessorato ai servizi sociali del Comune e con la sponsorizzazione di Farmaco.

Si partirà  lunedì 4 febbraio, alle ore 20.30 nella sala civica don Boscaini (ex chiesa di Pozzo), con una serata di presentazione aperta alle famiglie, ai medici di base e a tutte le associazioni interessate al problema.

Seguiranno poi altri due appuntamenti con gli esperti, che si terranno al centro culturale di piazza Umberto I, dalle ore 15.30 alle 18:

  • lunedì 18 febbraio: l'associazione si presenterà , illustrando il progetto regionale. Si parlerà  quindi di come riconoscere la malattia, di come prendere in carico le famiglie (anche con la tesimonianza diretta di un familiare) e di come funzionano i gruppi di auto aiuto;


  • lunedì 25 febbraio: gli esperti tratteranno di stimolazione cognitiva, attività  fisica adattata e musica come strumento di stimolazione e comunicazione.

Durante questi due incontri di formazione saranno fornite spiegazioni e consigli a familiari, volontari, educatori, operatori, badanti e terapisti della riabilitazione. Lo scopo dell'attività  è anche quello di trovare realtà  locali (associazioni o volontari) disposte a collaborare col progetto, per formare una rete socio-assistenziale che sostenga chi si ritrova a dover fronteggiare fra le mura domestiche questa malattia.

Il progetto propone inoltre un approccio innovativo di assistenza, che consiste in un primo incontro conoscitivo a domicilio da parte di uno specialista (psicologo, educatore o musico terapista); la fase successiva sarà  quella di organizzare interventi il pi๠possibile personalizzati, a seconda del livello di gravità  della malattia.

«Il problema dell'Alzheimer, oltre ad effetti di carattere strettamente sanitario, ha anche un impatto molto grave sul benessere e sulla qualità  della vita familiare degli individui che ne sono colpiti - sottolinea l'assessore alle politiche sociali Francesco Bottacini -. La malattia, infatti, va a modificare i comportamenti delle persone all'interno della propria vita relazionale, costringendo chi sta loro vicino a farsi carico di un peso assistenziale e psicologico notevole».

Le stime parlano di almeno 700mila italiani (in maggioranza ultrasessantenni) colpiti da questo tipo di demenza. «In molti casi un'adeguata preparazione familiare permette di alleviare il disagio, evitando un'eccessiva ospedalizzazione della persona colpita dalla malattia. Per fare questo, tuttavia, c'è bisogno di percorsi di informazione e formazione che coinvolgano i pazienti, i familiari e i volontari, per prepararli in modo adeguato ad affrontare il problema - conclude Bottacini -. Il concetto è quello della "presa in carico" da parte di tutta la famiglia del malato, attraverso la creazione di una rete che garantisca un sostegno e un aiuto concreto anche alle situazioni pi๠gravi; per questo motivo il nostro Comune, al pari di altri, ha deciso di sostenere le famiglie, aderendo come partner al progetto».