TRA LEGGENDA, RELIGIONE E UMANITà IL CINEMA RUSSO

Per il quarto anno torna a Verona la Rassegna del Cinema Russo, voluta dall'Associazione Conoscere Eurasia, per raccontare la cultura russa a una città  che sempre pi๠si accorge di quanto sia importante economicamente e culturalmente il rapporto con la Grande Madre Russia. Nella bella sala di  Santa Maria in Chiavica, sede del CTG, in via Santa Maria in Chiavica 7, proprio nel cuore antico di Verona da questo  lunedì 21 gennaio la Rassegna, curata da Ugo Brusaporco, proverà  a raccontare storie vere e leggende della Russia, attraverso il cinema, un'arte che proprio in Russia ha conosciuto la sua pi๠bella poesia. Thriller, danza, musica, western, favole, storia, tutto si incontra in dieci lunedì, sempre alle ore ore 20.30, sempre con il commento di Ugo Brusaporco e del professor Sergio Pescatori, che cercheranno di commentare una storia incredibile di attori e autori capaci di essere testimoni e fautori di cento anni di storia fatta da grandi imprese,fin sullo spazio, di guerre e di coscienza politica. Film d'apertura sarà  lunedì 21 "12" di Nikita Michalkov  (2007),un film che vede protagonista una giuria chiamata a condannare quello che non si deve condannare. Lunedì 28 gennaio si vedrà  il kolossal "Mongol" del geniale Sergej Bodrov,  il lunedì 4 febbraio il capolavoro del cinema sovietico "Nuova Babilonia" di :Grigorij Kozincev, Leonid Trauberg, un film del 1928 che racconta il bisogno di lottare per il proprio destino. Lunedì 11 febbraio un omaggio a Verona e al tempo in cui la danza era protagonista a Verona "Romeo e Giulietta", il balletto di Prokofiev con protagonista l'ineguagliabile Galina Ulanova diretta da  Lev Anstram e Leonid Lavrovsky.Lunedì 18 febbraio sarà  la volta di un film che dirà  alle nostre coscienze: " Ital'janets " (L'ialian) di Andrej Kravčuk un film che parla di adozioni, di bambini che hanno paura di essere adottati. Lunedì 25 febbraio  sempre alle ore 20.30 "Sneguroc'ka" ( La fancilla di neve) di  Pavel Kadochnikov, una favola musicata da Tchaicovsky. Il  4 marzo si vedrà  "Il sole bianco del deserto" di Vladimir Motyl, un film, quasi un western, che nell'URSS dovevano vedere tutti gli astronauti. Lunedì 11 marzo sarà  dedicato a uno straordinario film italo-russo dedicato alla campagna di Russia: "I girasoli" di Vittorio De Sica con la Loren e Mastroianni. Doppio programma Lunedì  18 marzo con " Scˇ ast'e" (Felicità ) di Aleksandr Medvedkin, accompagnato dal vivo da Igino Maggiotto, e   Chaliapin, The Enchanter"  documentario di Elisabeth Kapnist sull'indimenticabile basso-attore russo. La Rassegna si chiuderà   Lunedì 25 marzo con il capolavoro "Andrej Rubljov" di Andrej Tarkovskij- L'ingresso alle proiezioni è libero, ogni serata si chiude con un incontro conviviale.

Lunedì 21 gennaio 2013 - ore 20.30

EVENTO SPECIALE - FILM D'APERTURA

12

di Nikita Michalkov, 2007, 160' - produzione: Agenzia Federale per la Cultura e la Cinematografia, Studio Trite, Three T Productions (Russia)

sceneggiatura: Nikita Michalkov, Aleksandr Novototskij-Vlasov, Vladimir Moiseenko

fotografia: Eduard Artemev - montaggio: Enzo Meniconi, Andrej Zajtsev

musica: Eduard Artemev - cast: Sergej Makovetskij (Giurato1), Nikita Michalkov (Giurato 2), Sergej Garmaš (Giurato 3), Valentin Gaft (Giurato 4), Aleksej Petrenko (Giurato 5), Jurij Stojanov (Giurato 6), Sergej Gazarov (Giurato 7), Michail Efremov (Giurato 8), Aleksej Gorbunov (Giurato 9), Sergej Artsybašev (Giurato 10), Viktor Veržbitskij (Giurato 11), Roman Madjanov (Giurato 12), Aleksandr Adabašjan (ufficiale giudiziario)

Nikita Michalkov con "12" segna il suo ritorno al cinema dopo 8 anni, sanno che un film non è solo una fiction, che un film non è solo una storia raccontata, ma una fonte di storia. Ecco allora che la sua storia che viaggia su piani drammatici convenzionali, si offre a letture ben pi๠profonde e violente: Nikita Michalkov colora di dura politica il suo film, un giovane ceceno ha ucciso il suo padre putativo, un ufficiale russo, un dramma giudiziario remake di Twelve Angry Men (La parola ai giurati) di Sidney Lumet, già  rifatto per la TV da William Friedkin nel 1997. Nel film di Lumet i giurati si trovavano di fronte alla scelta di condannare a morte un ragazzo ispano-americano per parricidio, in "12" per i giurati non esiste la possibilità  della condanna a morte, ma sorge tra loro un problema in altro modo pesante: sono russi e la Russia è in guerra con la Cecenia. Per pi๠di due ore e mezza Michalkov tiene il pubblico incollato alle poltrone, la sua messa in scena è di gran classe, l'uso della macchina da presa superbo nel modificare gli spazi ristretti e chiusi di una sala non pensata per una giuria, la guida degli attori, tutti bravissimi, esemplare. I dodici uomini che sono chiamati a giudicare partono convinti di condannare, solo uno semina un dubbio che alla fine risulterà  decisivo, anche quando, uno dei giurati, blocca da solo la non condanna per evitare al giovane di tornare in una società  che lo distruggerebbe, lui giovane orfano, vittima di un complotto per cacciarlo di casa orditogli contro da costruttori mafiosi, visto che lui e il padre erano gli unici ad abitare in palazzi da abbattere per nuovi insediamenti. Non solo, questi giurati giocano con i coltelli, giocano con la morte, sono loro la società  malata da condannare, non un giovane ceceno, sembra dire Michalkov. E il pubblico applaude. Il cinema russo si rivolge al pubblico a occidentale, per far riflettere su una società  malata. (Ugo Brusaporco, Venezia 7 settembre 2007)