Al cineforum: Marigold Hotel

Il Marigold Hotel dovrebbe essere la proposta indiana per i pi๠eleganti pensionati del Regno Unito - un luogo dove trascorrere gli anni d'oro in una struttura lussuosa - fino a quando sette ospiti animati da un grande desiderio di cambiamento si trovano all'entrata di questo resort non ancora ultimato. Ad arrivare nell'assolata Jaipur, con la sola speranza di ricominciare una nuova vita accompagnati dal loro bagaglio personale, sono: Evelyn, una vedova sul lastrico, Graham il disincantato Giudice dell'Alta Corte, Douglas e Jean una coppia litigiosa, Norman e Madge in eterna ricerca d'amore, e Muriel che intende sottoporsi ad un intervento all'anca e lasciare subito dopo l'India. Tutti si trovano in balìa delle stravaganze del giovane ed ingenuo Sonny Kapoor, proprietario dell'hotel ereditato da suo padre, elegante, ma decadente nella speranza di trasformarlo in un hotel di lusso. Sino a quel momento c'è stato solo caos, ma se a Sonny mancano le risorse, di certo non manca l'entusiasmo. I nuovi ospiti rimangono sbalorditi nello scoprire che i lavori di ristrutturazione dell'edificio sono in fase di stallo e che servizi come l'acqua, l'elettricità  e il telefono sono a dir poco difettosi. Sono tutti allo stesso modo disorientati da un'India ricca di contrasti, allo stesso tempo inebriante e spaventosa, tradizionale e moderna, meravigliosa ma strana. All'inizio l'etereogeneo gruppo sembra incerto riguardo al futuro, ma quando inizieranno a fare nuovi incontri scoprendo cose inaspettate, decideranno di lasciarsi il passato alle spalle.
USCITA CINEMA: 30/03/2012
GENERE: Commedia, Drammatico
REGIA: John Madden
SCENEGGIATURA: Ol Parker
ATTORI:
Bill Nighy, Maggie Smith, Tom Wilkinson, Judi Dench, Dev Patel, Penelope Wilton, Ronald Pickup
FOTOGRAFIA: Ben Davis
MONTAGGIO: Chris Gill
MUSICHE: Thomas Newman
PRODUZIONE: Blueprint Pictures, Fox Searchlight Pictures, Imagenation Abu Dhabi FZ
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: Gran Bretagna 2012
DURATA: 123 Min
FORMATO: Colore
NOTE:
Tratto dal romanzo di Deobra Moggach "These Foolish Things".