Lupatotissima: per chi cerca emozioni vere

Il 22 e 23 Settembre ad un osservatore non podista, la pista Nino Mozzo di San Giovanni Lupatoto sembrerà  essere invasa da pazzi: uomini e donne pi๠o meno giovani che corrono in canottiera e calzoncini senza arrestarsi, nemmeno di notte.
Chi non ha mai provato l'ebbrezza di indossare un paio di scarpe da corsa e metterle in moto utilizzando la propria forza muscolare in accordo con cuore e polmoni, non puಠcomprendere ciಠche si cela dietro a quell'incedere, a volte claudicante, incessante per 6 ore o per un numero maggiore utile a concludere 100km. Anche i maratoneti, corridori di una certa resistenza, fanno fatica ad accettare di girare su
quell'anello arancione per tutto quel tempo.
Eppure lì crescono le emozioni. Queste diventano ali leggere, invisibili, che sorreggono i partecipanti a questa manifestazione nel loro sforzo; le gocce di sudore sono le lacrime dei sogni inseguiti, quei sogni che, a volte, tolgono il sonno e che fanno pi๠male della realtà  eppure non si dissolvono neanche all'alba.
Chi corre l'ultramaratona è consapevole che incontrerà  sicuramente il dolore sulla sua strada, ma sa anche che, se l'allenamento è stato lungo e proficuo, la sua mente troverà  sicuramente un pensiero per eliderlo. E' una corsa contro se stessi, per combattere le proprie ansie, le proprie paure, per riuscire a realizzare tanta strada quanta la puಠcontenere il cuore; è una corsa insieme agli altri, tra i concorrenti ci
sono sorrisi e battute che non diminuiscono la concentrazione.
Chi sta fuori pista puಠfaticare a capire, puಠimpegnarsi a vedere, puಠrestare ad ammirare l'andatura dei favoriti, ma anche di chi semplicemente ha voluto esserci perch੠in questo sogno non ha mai smesso di crederci.

Emanuela Pagan
GSD Mombocar