Presidio di protesta alla sede di Agsm

Un presidio per ribadire ancora una volta la ferma contrarietà  all'inceneritore di Ca' del Bue. Per questo il sindaco Federico Vantini chiama a raccolta il consiglio comunale lupatotino, i sindaci e gli amministratori locali, nonchà© i cittadini e i comitati contrari all'impianto.

«Invito tutta l'amministrazione e il consiglio comunale a dar vita a un sit-in di protesta contro Ca' del Bue davanti alla sede di Agsm, in lungadige Galtarossa - comunica il sindaco -. Il prossimo 3 settembre, alle ore 15, in Agsm si terrà  la Conferenza dei servizi: io parteciperಠin veste di sindaco, ma prima ancora come cittadino contrario alla riattivazione e all'ampliamento dell'impianto: un progetto nato male, che i cittadini non vogliono. Sollecito pertanto i sindaci e gli amministratori locali, i comitati e tutti i cittadini che ritengono Ca' del Bue una follia a presenziare a questo sit-in di protesta».

«Oltre a preoccuparci per la questione ambientale e sanitaria, riteniamo che l'inceneritore sia cancerogeno dal punto di vista economico - sottolinea il primo cittadino -. Se qualcuno insinua che Ca' del Bue non incide sulla salute dei cittadini (teoria a cui non credo), è senz'altro invasivo per quanto riguarda l'aspetto economico: i costi dell'impianto, infatti, ricadranno inevitabilmente sui cittadini, perchà© i Comuni veronesi saranno obbligati a conferire i rifiuti a Ca' del Bue, sostenendo costi altissimi».

Fornisce ulteriori motivazioni sull'importanza della mobilitazione il vicesindaco Daniele Turella: Â«àˆ necessario tenere alta l'attenzione mediatica su Ca' del Bue, per informare tutti i cittadini che l'inceneritore non serve ed è potenzialmente pericoloso per la nostra salute; purtroppo le nostre preoccupazioni relative alla pericolosità  dell'impianto vengono ignorate - sottolinea Turella -. Inoltre ormai è evidente a tutti che l'inceneritore non serve, perchà© non ci sono abbastanza rifiuti da bruciare, nemmeno prevedendo di smaltire quelli della provincia di Vicenza. E questo è un dato condiviso e reso pubblico perfino da alcuni assessori regionali».

«Eppure - incalza il vicesindaco - chi deve decidere procede senza il minimo ripensamento e senza ascoltare ragione alcuna. Non si ascolta la voce di un territorio che esprime un dissenso fortissimo verso l'impianto. Per tutte queste ragioni diamo vita al presidio. Auspichiamo anche la presenza degli amministratori degli altri Comuni interessati per dare un segnale forte della nostra netta contrarietà  alla riattivazione dell'impianto».