L'altro cinema cineforum: 'Posti in piedi in paradiso'

Nel film Posti in piedi in Paradiso, Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo "memorabilia" su e-bay. Ha una figlia, Agnese, che vive a Parigi con la madre Claire, un'ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l'ex moglie Lorenza. Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età . Ha un rapporto conflittuale con i due figli pi๠grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all'ex amante Marisa, da cui ha avuto un'altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia.
USCITA CINEMA: 02/03/2012
GENERE: Commedia
REGIA: Carlo Verdone
SCENEGGIATURA: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
ATTORI:
Carlo Verdone, Micaela Ramazzotti, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli, Valentina D'Agostino, Maria Luisa De Crescenzo, Giulia Greco, Gabriella Germani, Roberta Mengozzi
FOTOGRAFIA: Danilo Desideri
MONTAGGIO: Antonio Siciliano
MUSICHE: Gaetano Curreri, Fabio Liberatori
PRODUZIONE: Aurelio De Laurentiis & Luigi De Laurentiis
DISTRIBUZIONE: Filmauro
PAESE: Italia 2012
DURATA: 119 Min
FORMATO: Colore

CRITICA:
Senza esplicite prese di posizione, ma con uno sguardo che non tradisce pi๠la sua abituale fascinazione nei confronti di un femminile imperscrutabile, Verdone sfodera i suoi artigli da gattone e dissacra veri e falsi miti squisitamente contemporanei, a cominciare dalla proverbiale carità  cristiana e dalla cieca fiducia in uno stato assistenzialista. Come i padri della grande commedia all'italiana, da Steno a Scola passando per Monicelli, riesce poi nella encomiabile missione di rendere divertenti, a volte perfino spassose, situazioni di cui non c'è nulla da ridere. (Carola Proto)