L'altro cinema cineforum: 'Benvenuti al nord'

In Benvenuti al Nord, Alberto e Mattia, sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia detesta Milano a causa delle polveri sottili e dell'ozono troposferico e accusa Alberto di pensare solo al lavoro e poco a lei. Intanto Mattia, il solito irresponsabile, vive con la moglie Maria e il figlio Edinson a casa della madre, lavora poco e proprio non riesce a pronunciare la parola "mutuo". Mattia suo malgrado finirà  a lavorare a Milano, incastrato dall'ingenuità  dei suoi amici che lo affidano alle cure di Alberto. L'impatto del napoletano con la città  sarà  terribile: partito con un giubbotto fendinebbia il povero Mattia finirà  col rovinare la sua vita e quella dell'amico Alberto. Ma, piano piano, i pregiudizi inizieranno a sciogliersi...
USCITA CINEMA: 18/01/2012
GENERE: Commedia
REGIA: Luca Miniero
SCENEGGIATURA: Luca Miniero, Fabio Bonifacci
ATTORI:
Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Valentina Lodovini, Giacomo Rizzo, Nando Paone, Nunzia Schiano, Fulvio Falzarano, Salvatore Misticone, Francesco Migliaccio, Francesco Brandi, Ippolita Baldini, Alessandro Vighi, Gianmarco Pozzoli
FOTOGRAFIA: Paolo Carnera
MONTAGGIO: Valentina Mariani
MUSICHE: Umberto Scipione
PRODUZIONE: Cattleya, Medusa Film
DISTRIBUZIONE: Medusa film
PAESE: Italia 2012
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore

CRITICA:
Benvenuti al Nord soffre della formula pressochà© perfetta di Benvenuti al Sud della quale, adattamento italiano a parte, il merito spetta a Dany Boon e al suo originale Gi๠al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis). Senza discutere i meriti di questo sequel di matrice italiana, l'affiatamento tra Bisio e Siani, la riuscita di alcune battute (la cena a base di sushi), la simpatia della Finocchiaro nel doppio ruolo moglie/suocera, di Rizzo, Paone, Schiano e dell'incomprensibile dialetto di Misticone, manca chiaramente una corrente che riesca a traghettare in modo compiuto le avventure dei personaggi dall'inizio alla fine. E Milano è una città  internazionale, difficile credere che le abitudini di chi ci vive siano radicali, avverse e inoppugnabili. (Antonio Bracco)